Correva l’anno 1994, il Milan vinceva la Champions League e l’Inter la Coppa Uefa, nel frattempo, a Casal di Principe, la camorra poneva fine alla vita di Don Peppino Diana.
Questi, e tanti altri eventi, hanno reso quell’anno così “importante” tanto da finire col dare il nome ad una serie tv andata in onda su Sky (insieme a 1992 e 1993).
Ma, come avete potuto intuire dal titolo, oggi parleremo di un uomo che decise di “scendere” in politica proprio quell’anno: Silvio Berlusconi.
Il 18 gennaio 1994, un “ragazzo stagionato ma con il cuore sempre giovane” cit., decide di fondare un partito, che allora lui preferiva chiamare “movimento”(vi ricorda qualcosa eh?). Nasce dunque Forza Italia.
BERLUSCONI E CRAXI
Tra il 1991 e il 1992, ben 22 miliardi di lire, tramite un giro giro tondo tra società lussemburghesi e società off shore, finivano direttamente nelle tasche del PSI su conti svizzeri (leggi Craxi). Allo stesso tempo, precisamente tra il 1989 al 1996, con le stesse modalità altri miliardi facevano il gioco delle tre carte finivano all’estero per poi tornare in Italia, puliti e splendenti, per poi essere riutilizzati in attività illecite. Tutto questo a cosa porto? In sostanza a nulla di concreto: Berlusconi prosciolto per prescrizione; Craxi in pensione anticipata ad Hammamet.
I PROCESSI
Tra gli oltre 80 processi (traffico di droga, tangenti, stragi) che hanno visto Berlusconi sul banco degli imputati, solo uno ha portato, ad oggi, ad una condanna: il processo Mediaset. La fine di un’era. Ex cavaliere, ex senatore, ex parlamentare, incandidabile fino al 2019.
IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
Nel sistema politico italiano, è il capo dello Stato italiano, rappresentante dell’unità nazionale. Coordina e sorveglia tutti i tre poteri (legislativo, esecutivo e giudiziario); ovvero compie atti che riguardano ciascuno dei tre poteri, secondo le norme stabilite dalla Costituzione italiana, di cui il Presidente della Repubblica è garante.
E’ presidente del Consiglio superiore della Magistratura. Rileggete, presiede il CSM. La stessa magistratura che Berlusconi avrebbe voluto smantellare e riformare da zero, verso la quale ancora oggi prova odio e risentimento. Che ci sia un problema nella magistratura è cosa nota, ma non è certamente lui l’uomo adatto a risolverlo.
Se ancora non fossero abbastanza i precedenti penali, i vari scandali, il paradosso di trovarcelo presidente del CSM, soffermiamoci su un altro punto: rappresenta l’unità nazionale.
B^2: BOSSI e BERLUSCONI
Un uomo che si alleò con Bossi ai tempi d’oro, supportando il “sogno” di alcuni di avere una “PADANIA LIBERA E INDIPENDENTE“. Che ancora oggi ha un’alleanza con quelli che furono i leghisti indipendentisti, ora camuffati da nazionalisti, è la persona giusta per rappresentare l’unità nazionale? Ma certo.
Pochi sanno, però, che nel 1998 il giornale LA PADANIA, di Umberto Bossi, fece 11 domande (potete leggerle qui). 11 domande scomode che ebbero come risultato una bella querela da parte di Silvio verso Borsi. Querela che sparì all’improvviso, così come queste scomode domande e tutto il resto. Si passò dalle accuse all’accordo, da quel momento nacque l’intesa tra i due B che portò, nuovo, a Berlusconi Presidente.
Detto ciò, mentre sono ancora in attesa di quel famoso milione di posti di lavoro, non posso fare altro che sedermi e attendere con ansia quanto accadrà nel 2022. I numeri per eleggerlo non ci sono, ma in Italia tutto è possibile.